FINANZIARIA?
L'Italia rischia una deviazione significativa rispetto agli impegni nel 2016 e 2017" con il pericolo che non si dimostri più capace di "mantenere la dinamica del debito su un percorso sostenibile". Con queste poche parole del Comitato Economico e Finanziario si concretizza il rischio o di tagli selvaggi, o di una procedura per infrazione contro l'Italia. I problemi riguardano però anche i conti del 2016, che non tornano del tutto. Il Comitato scrive che "le condizioni per la flessibilità per gli investimenti - cioè che questi rimangano quanto meno allo stesso livello dell'anno precedente - attualmente non sembrano rispettate". In poche parole, il governo aveva promesso di aumentare gli investimenti ma poi non è stato di parola. Almeno in questo il nostro ex premier si è dimostrato coerente. Fare promesse e ovviamente non rispettarle. Il debito è proiettato verso il 133,3% e ormai è completamente fuori controllo. La cosa incredibile è che questi p
Il capitalismo Giusto, non è sicuramente quello attuale, basato sui Grandi Poteri, protetti dagli Stati, e che spinge verso una accumulazione unilaterale e non produttiva di ricadute economiche sulla Società. "Non possiamo che rinunciare a compiere la sola rivoluzione definitiva, la nostra, di noi stessi. Basta dare responsabilità e criticare. Assumiamoci la responsabilità di tutto. Cambiamo noi per diffondere quelle azioni, pensieri e sentimenti che vorremmo osservare negli altri. René Girard era un antropologo francese. Ha detto che la base del comportamento dell’uomo si fonda sull’imitazione." ci dice l'autore dell'articolo. Ma per cambiare noi, dentro, dovremmo essere messi nella condizione di farlo. Ci vuole cultura, per cambiare. Si deve "capire" l'altro, accettarlo per come è e non per come vorremmo che fosse, si deve dare il valore "Giusto" alle cose. Ma noi siamo incatenati ai modelli che ci sono imposti, e i pochi che desiderano "affrancarsi" si scontrano necessariamente con i tanti che non lo desiderano. Libertà significa responsabilità delle proprie scelte. E alla gente non piace "pensare" e "scegliere". Il capitalismo Giusto a mio avviso esiste, non in senso di Verità assoluta, ma relativa. Non tutti amano condurre la propria vita in modo autonomo e rischioso. Molti preferiscono affidarsi ad altri. Oggi vengono sfruttati. Con lo Stato Etico verrebbero protetti, ma non viziati. Se uno è protetto, ovvero sa che alle sue spalle esiste sempre una famiglia pronta ad accoglierlo, allora sarà più sereno e propenso a fare le sue scelte, anche economiche. E non c'è nulla di male in un artigiano o in un piccolo imprenditore. Questo è il capitalismo che lo Stato Etico vede come Giusto. E nella eliminazione delle connessioni di potere tra politica e poteri forti, sta l'altro epocale passaggio. Si gioca ad armi pari, o quasi. E l'attenzione alla cultura di base dei giovani, con scuole gratuite ed a tempo pieno, che abitui a pensare piuttosto che a digerire nozioni, con sport di livello, con vita sociale e culturale condivisa e facilitata, consentiranno all'individuo di formarsi meglio e crescere interiormente. Un cittadino "solido" forma una società "solida". Ma ci vuole tempo. Tanto tempo. E poi tutto sarà possibile.
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