PREMESSA

La “dichiarazione universale dei diritti umani”, all’articolo 3 dichiara: “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”. 
 Perché una dichiarazione universalmente condivisibile resta sulla carta e non si trasforma in realtà per tutti i popoli del pianeta?
E’ probabile che chi governa il mondo, abbia una notevole responsabilità, ma è questa la risposta che stiamo cercando? Se chi governa il mondo, non è in grado, o non vuole creare le condizioni per un mondo di pace e sicurezza, cosa possiamo fare? Possiamo fare una rivoluzione che sostituisca l’attuale potere con Il potere del popolo? Purtroppo viviamo in democrazia, e in democrazia il potere è già del popolo, siamo noi che votiamo e deleghiamo chi governa.
Dobbiamo allora convenire che il problema siamo noi, che la responsabilità è nostra, e se vogliamo che qualcosa cambi dobbiamo partire da noi stessi.
Non mi meraviglierei se qualcuno si offendesse, siamo talmente abituati a guardare fuori, a lamentarci, che non è facile cambiare prospettiva.
Tuttavia questa condizione e molto più conveniente della prima, giacché se il problema siamo noi, noi siamo anche la soluzione e questo è preferibile che attendere soluzioni da chi il problema non lo vuole risolvere o non è in grado di farlo.
E’ sicuramente più semplice trovare qualcuno a cui attribuire delle colpe e scagliare su di lui la nostra rabbia, e le nostre frustrazioni, ma l’esperienza ci dice che non serve.
Un vero cambiamento deve e può avvenire in conseguenza di una maturazione consapevole; di una presa di coscienza precisa della nostra forza e del fatto che ci sono tutte le condizioni per la creazione di uno stato sociale etico al servizio dei cittadini, e che se ciò non avviene ce ne dobbiamo assumere la responsabilità.
Che ci sia un’interrelazione naturale tra gli esseri umani, è un dato evidente. Esserne consapevoli e tenerne conto è nell’interesse di tutti. Stiamo parlando di “interesse” di convenienza, non di principi etici, che comunque basterebbero da soli a sostenere le proposte di cui andremo a parlare.

Il valore di una società si misura dalla gerarchia di valori che propone.
Possiamo in questo momento storico, nelle attuali condizioni, avviare un processo evolutivo che trasformi gradualmente l’attuale struttura sociale? 
Con questa proposta si vuole e si deve cambiare, non solo le condizioni di vita del cittadino, ma il modo di rapportarsi con lo Stato e gli Stati tra loro. Proponiamo un modello che cambia la prospettiva: non "l'interesse superiore dello Stato", ma "l'interesse superiore del cittadino" che mai più sarà carne da macello per guerre a noi totalmente estranee e che tutelano solo gli interessi dei poteri forti. 
E’ probabile che in una società formata da persone con un profondo senso etico, il sistema sociale si adeguerebbe naturalmente, ma i cittadini sono a loro volta fortemente condizionati dall’ambiente in cui vivono.

L’etica non può essere imposta; tuttavia si possono creare le condizioni che ne favoriscano lo sviluppo. Per fare questo si deve cambiare Sistema, e per cambiare il sistema è necessario che una buona parte di cittadini, coloro che sono consapevole della crisi sociale in cui viviamo, si uniscano e propongano con forza e convinzione una struttura etica in grado di creare le migliori condizioni per una vita sana e per il suo progresso.
SE TI E'INTERESSATO L'ARTICOLO ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER STATO ETICO CLICCANDO QUI

Commenti

Posta un commento

grazie per aver mostrato interesse alla costruzione di uno Stato Etico

Post popolari in questo blog

FINANZIARIA?

STATO E SWAP

SOLDI PUBBLICI AL VENTO