NUOVI MANAGER VECCHI AMICI

Il governo ha scelto i nuovi manager delle grandi partecipate statali "sulla base di criteri di professionalità e secondo prassi di uso comune di mercato". Con questa frase il ministro Padoan ha dovuto passare le sue forche gaudine impostegli dai politici che lui ostinatamente si sforza di difendere, anche quando palesemente agiscono in modo contrario alla sua professionalità, l'unica indiscutibile degli ultimi due governi. Ma il vero dramma, che evidenzia come ormai le istituzioni della Repubblica siano abusate e violentate dai gruppi di potere, sta nel fatto che un comune cittadino, ex premier, ex presidente del partito di maggioranza, ex di tutto, DECIDA chi mettere nei posti di potere, quando invece il ministro della economia avrebbe voluto altri più competenti. Il problema non è avere alla guida di Leonardo un banchiere che per tre anni ha gestito MPS, addentrandosi in tutte le situazioni di malaffare che hanno portato la banca a finanziare per conto del PD gli amici e gli amici degli amici. Si dice che non sappia nulla di Difesa. Perché, il sindacalista Moretti, quello che c'era prima ne sapeva qualcosa? Sono altre le qualità richieste ai manager di Stato, non certo la competenza professionale. E quindi avanti tutta, amici cari. Un cittadino qualunque, che è ancora a piede libero nonostante i guai combinati al Paese negli ultimi tre anni, che non ha neanche il buongusto di frenare un padre evidentemente troppo attivo, DECIDE chi e come guiderà le più importanti aziende di Stato. E' questo perverso Sistema di potere che lo Stato Etico eliminerebbe, restituendo trasparenza e competenza alle attività di Stato. Eliminando quelle inutili e rafforzando quelle indispensabili.

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