STATO E SWAP








Si parla tanto di questi famosi 3,4 miliardi che se non vengono trovati l'ira dell'universo si abbatterà su di noi. Ma cosa comporterebbe questa famosa procedura d'infrazione minacciata da Bruxelles? Con le parole dello stesso ministro Padoan "una riduzione di sovranità sulle scelte di politica economica e, soprattutto, comporterebbe costi ben superiore alla finanza pubblica del paese. Di conseguenza ci sarebbe una sottrazione di risorse per il pubblico, la crescita e l’occupazione, a seguito del probabile aumento dei tassi d’interesse." Ma se tanta fatica si fa a trovare questi spiccioli, nel mare dello spreco, che poi la soluzione sarà la solita benzina e quant'altro, ora mi preme di evidenziare una notizia che ovviamente è passata quasi inosservata data la poca rilevanza dedicata. Rispondendo ad una interrogazione del M5S, altrimenti non ne avrebbero parlato, "Il valore di mercato della posizione complessiva dello Stato in contratti derivati al 31 dicembre 2016 è di circa 37,8 miliardi di euro, con segno negativo, portafoglio complessivo". Nel 2016 il saldo tra incassi e pagamenti di tutto il portafoglio swap ha prodotto un costo netto di 4,2 miliardi e l'esercizio di quattro swaption ha fatto aumentare il debito di 2,5 miliardi. Bene, lo Stato, come i comuni e le Regioni si sono messi a giocare con la speculazione, facendo incassare commissioni spropositate a chi tali contratti ha firmato ( chi?) e solo nel 2016 da cifre ufficiali ( che sono conservative in quanto molti altri contratti sono coperti da riserbo) NOI abbiamo pagato 4,2 miliardi di perdite, e il debito pubblico è aumentato di altri 2,5 miliardi. E ci sono altri 37 miliardi, dicono loro, ma credo siano molti di più, in posizioni pendenti. Avete capito nelle mani di chi siamo?


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