RAI ED INEFFICIENZA

E come facciamo adesso con Montalbano e con don Matteo? Questo famoso tetto dei 240 mila euro di retribuzione massima colpirà anche gli artisti, i giornalisti famosi e chiunque coinvolto in attività con la RAI? Stanno mettendo di mezzo l'avvocatura dello Stato per avere risposte a queste esistenziali preoccupazioni. Fanno una legge ( il tetto dei 240 mila euro) e poi si affannano a trovare le "eccezioni". Non vale se la società è quotata in borsa, non vale se a produrre è un "esterno" e poi la Rai acquista il prodotto come cliente, etc etc. Ma perché ci prendono in giro? Ma perché, dopo averci estorto 3 miliardi l'anno con il canone in bolletta, e invaderci di pubblicità peggio delle private non si ridimensionano e la smettono di creare consenso al governo a spese nostre? Che bisogno abbiamo di cinque corrispondenti da New York? Lo spettacolo è un business. Si può vendere a terzi. Se il prodotto vale, se la serie vale, si fanno i soldi con le vendite dei diritti. Allora perché mettere limiti che non hanno senso? Un corrispondente da New York che ci costa 500 mila euro l'anno per darci notizie di seconda mano, non ci serve. Un attore o un regista che fa un prodotto di qualità PRODUCE soldi con la sua vendita. Possibile che non capiscano neanche i concetti basilari? Oppure lo sanno e così aprono la porta a far fare i soldi "veri" ai produttori privati in base al solito vecchio principio che le perdite sono nostre ed i guadagni miei?

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