ETICA E RICERCA
"I fondi destinati alla
ricerca non sono spese correnti da controllare e tagliare, ma un
investimento", ha rilevato Inguscio, Presidente della Consulta
dei presidenti degli enti pubblici di ricerca e della Crui
(Conferenza dei rettori delle università italiane), Insieme hanno
ribadito il "no" a NUOVI tagli alla ricerca nella manovra
aggiuntiva chiesta all'Italia dalla Commissione europea. l'Italia
investe meno di altri paesi in ricerca e sviluppo (1,33% del pil nel
2015 contro una media europea del 2,03% - fonte Eurostat) e ha
un numero inferiore di ricercatori rapportato alla popolazione (nel
2015 la percentuale dei ricercatori ogni mille occupati in Italia era
pari al 4,73% contro una media europea del 7,40% - fonte Oecd). In
una indagine sul Sole 24 Ore, Marzio Bartolini scrive che
"praticamente nessuno viene in Italia a fare la ricerca: in
questo bando ( esempio ndr) solo una ricercatrice straniera ha scelto
l’istituto Firc di oncologia molecolare di Milano. Mentre tra i 67
ricercatori che hanno deciso di fare ricerca in Inghilterra ben 43
vengono da un altro Paese», insieme a Germania, Francia e Olanda tra
le mete più scelte dai ricercatori.
Giorgio Parisi, fisico teorico della Sapienza Università di Roma, uno degli scienziati più importanti al mondo, intervistato da Il Manifesto, ci dice che «dal 2008 ad oggi, il fondo ordinario per gli atenei, tenendo conto dell’inflazione, è sceso di circa il 20%, quasi un miliardo e mezzo di euro in meno». Il risultato sui ricercatori, aggiunge il fisico, è che a causa di questi tagli «sono mancate 15 mila assunzioni di giovani ricercatori. Cinquemila già ne mancavano nel 2006, con i tagli sono quasi 20 mila».
Lo Stato Etico vede nella ricerca di base, che se fatta con soldi pubblici dovrebbe essere messa in rete gratuitamente, una occasione per far crescere la competitività del Sistema Italia e nel contempo per dare al mondo un contributo Etico, che vada al di là dei meri contenuti economici della ricerca.
Giorgio Parisi, fisico teorico della Sapienza Università di Roma, uno degli scienziati più importanti al mondo, intervistato da Il Manifesto, ci dice che «dal 2008 ad oggi, il fondo ordinario per gli atenei, tenendo conto dell’inflazione, è sceso di circa il 20%, quasi un miliardo e mezzo di euro in meno». Il risultato sui ricercatori, aggiunge il fisico, è che a causa di questi tagli «sono mancate 15 mila assunzioni di giovani ricercatori. Cinquemila già ne mancavano nel 2006, con i tagli sono quasi 20 mila».
Lo Stato Etico vede nella ricerca di base, che se fatta con soldi pubblici dovrebbe essere messa in rete gratuitamente, una occasione per far crescere la competitività del Sistema Italia e nel contempo per dare al mondo un contributo Etico, che vada al di là dei meri contenuti economici della ricerca.
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grazie per aver mostrato interesse alla costruzione di uno Stato Etico