BILL GATES


Bill Gates ha proposto di tassare il lavoro dei robot allo stesso livello di come sarebbero tassati gli umani che perdono il lavoro a causa loro. A prima vista potrebbe sembrare una proposta interessante, ma secondo me va nella direzione sbagliata. E spiego perché. Ormai è chiaro a tutti che l'avvento della automazione leva più posti di lavoro di quanti non ne crei in ambiti diversi. E la risposta di una tassazione suppletiva per ripagare chi non lavora più, andrebbe nella direzione perversa dell'assegno di cittadinanza. Dare soldi a persone che non fanno nulla. Il che non solo è ingiusto verso la società che pagherebbe dei nullafacenti, ma anche verso quelle stesse persone alle quali sarebbe tolta la dignità di un lavoro.
Lo Stato Etico sostiene che la soluzione per affrontare il cambiamento tecnologico che il futuro ci impone, sta nella riduzione dell'orario di lavoro per far lavorare tutti. Se vi saranno robot che sostituiscono l'uomo nelle mansioni più ripetitive e alienanti, vi saranno umani che controllano il loro lavoro e lo programmano. Avremo bisogno di più tecnici specializzati, servirà maggiore formazione, e lo Stato a questo dovrà pensare e coordinare. Ma il robot va visto come opportunità di affrancare l'uomo dai lavori alienanti, e non come opportunità di risparmio a danno dei lavoratori.
Le dichiarazioni di Bill Gates stimolano delle considerazioni.

  • Lui è diventato l'uomo più ricco del mondo grazie al software. Ed è il software che muove i robot. Il software che ha levato tanti posti di lavoro. Pensate alle banche, gli sportelli automatici, alle compagnie aeree etc etc. Si dovrebbe allora tassare anche chi impiega software?
  • I robot, nel meccanismo perverso dell'attuale modello economico, paradossalmente riportano lavoro nei Paesi occidentali. Può convenire di più il lavoro gratuito dei robot ( controllato da un lavoratore qualificato) a quello di schiavi africani o orientali, dove le multinazionali vanno a delocalizzare.
  •  La proposta di tassare il lavoro dei robot, a parte le considerazioni fatte  non è sostenibile anche per motivi pratici. Quali robot? Anche quelli già in uso? O solo quelli nuovi? Quelli che "levano" un posto di lavoro? E quelli che ne levano due o tre, devono essere tassati per due o tre lavoratori? ETc etc. Semplicemente inattuabile.

    Noi tutti, siamo davanti ad un bivio: dobbiamo scegliere tra un mondo che si basa sulla speculazione finanziaria che crea ricchezza per pochi e non crea lavoro, sui controlli di ogni tipo ( fiscali, di sicurezza etc) che intende il lavoro umano come una variabile della produzione infinitamente comprimibile senza considerare la dignità dell'uomo e la necessità di avere un mercato reattivo, che sta seduto su migliaia di bombe atomiche che lo possono sbriciolare in pochi secondi.
    O un mondo dove la speculazione viene bandita, dove il denaro serve ad essere investito per creare lavoro, dove la tecnologia è al servizio dell'uomo e non contro l'uomo, dove la cultura e l'istruzione diffusa creeranno cittadini capaci di coabitare e di interagire.
    Lo Stato Etico disegna e apre le porte a questo secondo tipo di mondo. E' un salto di qualità. Dobbiamo solo noi decidere.



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