ECONOMIA SOSTENIBILE

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"Bisogna reindustrializzare, puntare di più sulla produzione, sull'economia reale, su internet e le IT startup, sull'ambiente" Questo in sintesi estrema il contenuto di un discorso di Erna Solberg, il premier conservatore norvegese. E nelle stesse ore il suo governo ha approntato un libro bianco sulle strategie di sviluppo future, il primo documento del genere nel regno di re Harald, e della regina Sonja. Oslo come Stoccolma vuole arrivare entro il 2025 o 2030 a un'economia a neutralitá di emissioni, cioè emissioni compensate da scelte ecologiche. Tra il lungo addio al petrolio e i tagli alle tasse per 2,5 miliardi di euro senza toccare il welfare, la nuova strategia della svolta norvegese è chiara: reindustrializzare, puntare a usare in altri comparti i forti talenti dei cittadini del regno, anche se questo costerà un calo immediato del PIL. Ma a cosa serve la politica se non a fare il bene dei cittadini? A rendere piacevole il presente e ad assicurare un futuro stabile? Servono i piani a lungo termine. Ci si deve impegnare oggi perché domani ci siano risultati. Il tutto in una ottica di salvaguardia del bene del pianeta. Chi lavora nel settore petrolifero, potrà essere riconvertito, a spese dello Stato, in settori diversi. Come lo Stato Etico propone, ci sono dei settori e delle situazioni che devono essere affrontati di petto, con i costi relativi, ma in una ottica di lungo termine. Per esempio le miniere di carbone del Sulcis non possono essere tenute in vita perché altrimenti una intera comunità non avrebbe più reddito. Vivono in un posto benedetto da Dio, come la maggior parte dei sardi. E allora andrebbe fatta una totale riconversione dell'area e lasciare le miniere al turismo paleo-industriale, come fanno in Germania. Lo Stato Etico è per una riconversione totale energetica, e per lo sviluppo della economia verde. Serviranno dei sacrifici, ma si faranno. Altrimenti cosa lasciamo alle future generazioni?

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